E’ una terapia manuale e un metodo di cura-prevenzione nata nel 1871 negli Stati Uniti dallo studio del dott. Andrew Taylor Still. Va alla ricerca delle cause profonde di ogni disturbo ripristinando la fisiologica mobilità e postura del corpo. Si distingue in osteopatia che agisce sulla struttura ossea, sui visceri e nervi, sulla fascia e sistema dei legamenti, infine sul sistema cranio-sacrale.

Campi di applicazione:
• Esiti di cicatrici post chirurgiche
• Disfunzioni dell’articolazione temporomandibolare (rumori e blocchi articolari)
• Nevralgie del trigemino
• Otiti, acufeni e vertigini
• Disordini neuro-vegetativi come tachicardia e nausea
• Cefalee, cervicalgia, dorsalgia, nevralgia intercostale
• Dolori lombo-sacrali e del coccige, sciatalgia
• Pubalgia, irritazione dell’anca, del ginocchio e del piede
• Scoliosi
• Disordini posturali e delle vie digestive nel neonato
• Gravidanza, post-parto, dismenorrea

Metodiche:

OSTEOPATIA STRUTTURALE
E’ una azione manuale dolce e mirata sulla struttura portante, che tende ad eliminare i blocchi ristabilendo la giusta funzione delle vertebre e delle articolazioni.

OSTEOPATIA VISCERALE
Indicata quando un organo è in tensione con conseguente irritazione delle strutture legamentose, fasciali, muscolari, vertebrali e delle vie nervose corrispondenti.

OSTEOPATIA CRANIO-SACRALE
Sistema fisio-meccanico che pone in relazione le strutture craniche con l’osso sacro. Il collegamento avviene attraverso le meningi craniche e spinali e il liquido che protegge e nutre cervello e midollo, trasmettendo un ritmico impulso vitale a tutto il resto del corpo.

OSTEOPATIA FASCIALE
Tramite un contatto delicato sul corpo riarmonizza il movimento pulsante del tessuto connettivo (legamenti, fasce, sangue) che si organizza come una rete di collegamenti: per esempio si puó risolvere un mal di testa “allentando” lo stomaco.

COME SI SVOLGE LA PRIMA SEDUTA?

Inizia con un colloquio per chiarire le motivazioni che orientano la persona a rivolgersi all’Osteopata. L’operatore spiega l’importanza di essere consapevoli delle possibili cause che hanno originato i sintomi, al fine di affrontare “alla radice” il problema. Segue una valutazione della postura sullo scoliosimetro e test specifici sul lettino, per identificare come il corpo compensa la riduzione di elasticità in rapporto al vissuto della persona. Il passo successivo è la scelta del trattamento più adeguato, concordato con il paziente.